Cronaca
29 Giugno 2016
Sbordone non chiude del tutto la porta ai militari ma punta più sulla 'sicurezza partecipata' con associazioni, volontari e cittadini

Il questore: “Esercito non strettamente necessario, ma se viene lo usiamo”

Il questore Antonio Sbordone
di Daniele Oppo | 2 min

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Il questore Antonio Sbordone

Il questore Antonio Sbordone

“Non posso dire che ‘Strade sicure’ non serva, ma in questo frangente non lo ritengo strettamente necessario. Certo, se vengono i militari li utilizziamo”. Il questore Antonio Sbordone esprime così la sua posizione in merito all’arrivo dell’esercito in città, chiesto a gran voce da buona parte dell’opposizione e per il quale stasera ci sarà una manifestazione della Lega Nord.

Sbordone non chiude la porta del tutto ai militari a presidio del territorio, ma sembra guardare con più interesse alla “sicurezza partecipata”: dopo aver lodato il coordinamento “perfetto” tra le forze dell’ordine e la questura di Ferrara, il questore rilancia la sfida del prossimo futuro: “Dobbiamo lavorare di più affinché la stessa collaborazione avvenga anche con le associazioni di categoria e quelle di volontariato”. Il rimando esplicito è, in primis, alla collaborazione cercata con molta forza le guardie giurate volontarie con le quali quasi due mesi fa Sbordone ha avviato un percorso per coinvolgerle in un progetto ampio di controllo e monitoraggio del territorio. “Spero di ottenere la convezione, il Comune ci sta lavorando”, afferma il questore che guarda anche alla collaborazione con i cittadini: “Da loro mi aspetto che presenzino e facciano attività nel territorio”.

Una battuta arriva anche sulla situazione nel quartiere Giardino: “Continueremo a fare interventi perché, non sempre, ma spesso danno risultati positivi. Lo ripeto sempre: dobbiamo lanciare il segnale che il territorio è in mano allo Stato che può intervenire quando vuole: rendere insicura la zona per chi delinque e sicura per i cittadini. Lo faremo sempre di più con la partecipazione di tutte le forze dell’ordine”.

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